In occasione del suo debutto alla I Mostra d’arti figurative nel circolo de La Rinascente di Cagliari, il giovane Giuseppe Sciola è definito dalla critica Uno scultore-contadino. La rivelazione di una mostra cagliaritana.
Nel Settembre 1959 Pinuccio è un ragazzo di diciassette anni che frequenta a San Sperate un corso per adulti alla scuola elementare. Iscritto alla Mostra da due suoi amici, che a sua insaputa presentano tre opere, dopo averle “rubate” dal cortile della sua casa sita in via Concordia.
L’opera scultorea che suscita più interesse nella giuria è il ragazzo scolpito in arenaria, l’Opera Prima, denominata successivamente Pietrino, a cui è assegnato un posto d’onore, diventando un simbolo di questa esposizione d’arti figurative.
Secondo Vittorino Fiori, non si trova tutti i giorni un autentico contadino che nei momenti di riposo prende lo scalpello e scolpisce la pietra ricavandone ritratti fortemente espressivi e figure animate da una spontanea carica di movimento.
Per il giovane Giuseppe scolpire è un fatto istintivo e del tutto spontaneo.
Un giorno nel parallelepipedo che serviva da seduta ai suoi familiari, accanto alla soglia della casa rustica dove abitava, intuì una figura di scolaretto; l’unico modo per farla “vivere” è stato quello di prendere martello e scalpello per creare una statua in tutto simile a lui, di una freschezza stupefacente nel gesto carico di contenuto dinamismo, goffo nell’abito troppo stretto, con uno sdrucito berrettino da ciclista in testa, ma dal viso intelligente e scaltro.
Il suo estro artistico trova nelle sculture in pietra una gioiosa spontaneità d’espressione, che non passa inosservata agli occhi della giuria della I Mostra d’arti figurative, composta dai professori del Liceo Artistico di Cagliari, che ravvisano l’impronta di una forte personalità che opportunatamente indirizzata agli studi artistici potrebbe rivelare alla Sardegna un talento sconosciuto.
Pietrino oggi è patrimonio della Fondazione Sciola, fruibile all’interno del Giardino Sonoro, è stato restaurato nel 2018 grazie ai fondi POR FESR 2014-2020 “Creare opportunità di lavoro favorendo la competitività delle imprese” attraverso il bando CULTURE_LAB dell’Assessorato Regionale della Pubblica Istruzione, Beni Culturali, Informazione della Regione Autonoma della Sardegna.